Storie di fotografie. “Tsunami, India del sud anno 2004”

Storie di fotografie è la rubrica di Archiminimal Blog curata da Edmondo Di Loreto, che ogni settimana ci propone una fotografia della quale racconta la storia che in essa vive per sempre. La proposta di oggi riguarda la tragedia dello Tsunami che colpi’ nel 2004 quattordici paesi affacciati sull’Oceano Indiano.

Storie di fotografie si propone di raccontare la storia celata dietro uno scatto fotografico, le particolari situazioni ed i fortuiti eventi che l’hanno generato e che hanno indotto il fotografo ad immortalare un momento unico ed irripetibile, rendendolo cosi immortale. La rubrica è curata da Edmondo Di Loreto che, prendendo spunto dall’attualità, da particolari ricorrenze, ma anche da circostanze curiose piuttosto che eventi storici, sceglie una fotografia di un autore contemporaneo o del passato, per svelarne la storia con la spiccata sagacia che lo contraddistingue.

“Tsunami, India del Sud anno 2004”.

Fotografia di Arko Datta.

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Il 26 dicembre 2004 il terzo più potente terremoto mai registrato, 9,1 gradi della scala Richter, provocò un’onda di maremoto che uccise oltre 230 mila persone in 14 Paesi affacciati sull’Oceano Indiano. E’ una tragedia che conosciamo tutti e il termine “tsunami”, a seguito di quell’evento, è entrato a far parte del lessico comune: abbiamo tutti capito cosa significasse. La fotografia che vi propongo oggi, un’immagine molto “forte”,  fu scattata dal fotografo indiano Arko Datta nei pressi di Cuddalore, sulla costa del Tamil Nadu, nell’India del sud. E’ una fotografia che parla da sola, che non necessita di spiegazioni e che valse al suo autore il primo premio come foto dell’anno al World Press Photo 2005.

La fotografia di reportage è un mezzo forte e molto incisivo, registra la realtà imprimendola sulla carta dopo la stampa piuttosto che immagazzinarla nella memoria di un computer e lo fa con un’autorevolezza più penetrante di qualsiasi racconto proposto sia in forma orale che scritta. E’ trascrizione fedele di un momento da poter condividere in maniera globale. Ma “dietro” uno scatto, ci sono sempre la mente, l’occhio e il cuore di chi lo realizza, con la consapevolezza che un solo fotogramma può esser in grado di riassumere una storia e, ancor più rilevante, stimolare lo spettatore ad una lettura che vada oltre l’immagine pura e semplice. E’ un percorso di “significazione” capace di inglobare gli aspetti culturali e antropologici di una intera collettività. Qui la fotografia di Arko Datta non mette in posa, ma ruba attimi, che possono essere di vita o di morte, sensazioni piuttosto che emozioni. Ha voglia di scoprire, nel senso di rivelare regalandola alla storia, l’emozione raccolta nella sua inquadratura.

Ha detto Gianni Berengo Gardin: “…tutti scattiamo, ma solo i grandi sanno, con un clic, restituire lo sguardo all’anima”.

Per Storie di Fotografia: “Tsunami, India del Sud anno 2004”, di Arko Datta.

Alla prossima. Ed!

Video sul lavoro di Arko Datta..

14797278_1273568342694141_1908902626_nEdmondo Di Loreto: è nato a Roma nel 1956 e vive tra Puglia e Abruzzo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report.  Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”. Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis. E’depositario e curatore dell’archivio storico fotografico familiare che comprende oltre 10.000 immagini in lastra e negativi ed ha donato parte di tale materiale al Museo del Territorio di Foggia che lo espone in pianta stabile. E’ socio del FotocineClub Foggia BFI EFI  del quale è stato anche vicepresidente e con cui ha allestito varie mostre personali e numerose collettive. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, sta girando l’Italia. Ogni volta che può, promuove la fotografia in ogni sua forma e significato.  

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